Dal 17 febbraio, le nuove normative europee del Digital Services Act (DSA) sono applicate a tutti gli operatori di servizi online. Queste regolamentazioni, che mirano a garantire trasparenza negli algoritmi e nella pubblicità, combattere la violenza online, la disinformazione e proteggere i minori, oltre a limitare la profilazione degli utenti, sono state estese oltre le 22 grandi multinazionali già soggette a queste regole da aprile scorso. Tra queste aziende si annoverano giganti come Google, YouTube, Meta (con Facebook e Instagram), Amazon e altri noti nomi del settore tecnologico e digitale.
Ora, è il turno di tutti gli altri intermediari online, che variano dai fornitori di servizi cloud e hosting a motori di ricerca, eCommerce e altri servizi digitali, di conformarsi a queste regole. Secondo Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio degli eCommerce italiani, l’importanza del DSA sta nella sua capacità di garantire trasparenza e equità tra consumatori e operatori dell’eCommerce, favorendo una competizione leale anche con le aziende non europee. Le piccole imprese con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo inferiore ai 10 milioni di euro sono però esentate da queste nuove regole.
Sul Dsa ci si muove con cautela
Il DSA richiede agli operatori online di stabilire un punto di contatto con le autorità locali preposte alla vigilanza, spiegare chiaramente le politiche di moderazione dei contenuti, fornire dati sull’attività dell’azienda in risposta a richieste delle autorità e gestire reclami, oltre a rendere trasparenti i meccanismi di raccomandazione dei contenuti. Inoltre, i fornitori di servizi di hosting devono giustificare le azioni restrittive su contenuti illegali o le decisioni drastiche come la sospensione o la chiusura di account.
In preparazione a questa scadenza, diverse piattaforme online, sia italiane che europee, stanno adottando misure per rispettare i requisiti del DSA. le aziende che non si adeguano rischiano sanzioni significative, che possono raggiungere fino al 6% del fatturato annuo o il 5% dei ricavi giornalieri per ogni giorno di ritardo nell’implementazione delle misure richieste.
Tuttavia, l’introduzione del DSA procede con prudenza. La Commissione Europea ha richiesto informazioni aggiuntive a giganti come Aliexpress, TikTok, Meta, Youtube e, più recentemente, Amazon. ma altre società che hanno scelto di non rispondere o di ignorare le richieste di chiarimenti e non divulgare i dettagli delle loro iniziative, oppure non hanno risposto alle richieste di informazioni. Fra queste noti eCommerce come Yoox, Portobello e Bon Prix, oltre a servizi di consegna come Glovo e Cortilia e piattaforme di turismo come Airbnb e Tripadvisor, hanno mantenuto il silenzio sulle loro azioni relative al DSA. Altre, come Just Eat e Waze, hanno affermato di essere in fase di adeguamento senza fornire ulteriori dettagli, mentre alcune come il gruppo Mutuionline e Feltrinelli hanno sottolineato di non rientrare nell’ambito di applicazione del DSA o di essere in fase di valutazione delle nuove normative.
Le condizioni del servizio
Diverse piattaforme hanno già iniziato a modificare le loro politiche per conformarsi al DSA, semplificando i termini e le condizioni d’uso per renderli più accessibili e comprensibili agli utenti. In risposta al DSA, aziende come Vinted e Italiaonline hanno intrapreso azioni per rendere i loro termini e condizioni più comprensibili e accessibili, migliorando la trasparenza e il controllo sulla profilazione pubblicitaria. Wallapop, piattaforma spagnola di eCommerce per prodotti usati, ha annunciato lavori in corso per rendere più accessibili le proprie politiche d’uso e integrare le novità introdotte dal DSA, garantendo ai suoi utenti europei diritti aggiornati e una piattaforma conforme alle nuove regolamentazioni.
Denunciare la contraffazione
La lotta alla contraffazione e ai contenuti illegali o dannosi è un altro aspetto fondamentale del DSA.
Piattaforme come Vinted hanno introdotto servizi di verifica per identificare prodotti contraffatti. Gli utenti possono ora segnalare direttamente articoli sospetti utilizzando appositi pulsanti nell’applicazione o icone specifiche sul sito web. “Ricevendo segnalazioni di presunta contraffazione, possiamo procedere alla rimozione degli articoli in questione e alla sospensione dei venditori coinvolti” afferma Vinted.
Idealista, il portale spagnolo di annunci immobiliari, sta introducendo tecnologie di machine learning per filtrare annunci con contenuti offensivi o discriminatori, puntando a eliminare quelli che violano le leggi tramite l’uso di parole chiave mirate. La società informa che, oltre a questo, verrà adottato un sistema di penalità per disincentivare la pubblicazione di annunci falsi o ingannevoli da parte degli utenti. L’obiettivo è anche prevenire la diffusione di informazioni false, garantendo l’affidabilità delle notizie pubblicate.
Italiaonline, gestore dei portali Libero e Virgilio, ha stabilito un primo punto di contatto per gli utenti nella “sezione Aiuto“, affrontando la delicata questione della valutazione dell’illegalità dei contenuti. “La sfida principale per gli intermediari rimane determinare la legittimità di un contenuto, un compito che richiede un attento equilibrio tra i diritti individuali e il diritto all’informazione” riconosce l’azienda. In risposta al DSA, Italiaonline adotterà misure severe contro chi diffonde contenuti illeciti, inclusa la sospensione dell’account e il divieto di caricamento di nuovi contenuti. Per combattere la vendita di merce contraffatta, l’azienda si affida a una rete di agenti che verificano i venditori, riducendo così il rischio di transazioni di prodotti non autentici
Conclusioni
Con l’entrata in vigore del DSA, le aziende devono non solo adeguarsi a queste nuove normative ma anche prepararsi a interagire più efficacemente con le autorità e i loro utenti. Il prossimo 7 marzo, i grandi operatori digitali saranno inoltre chiamati a riferire sulla loro conformità al Digital Markets Act, un altro importante regolamento europeo focalizzato sulla concorrenza nel settore digitale. Questa data costituirà una momento critico per valutare l’efficacia delle numerose normative, introdotte nell’attuale legislatura, intese a promuovere un ambiente online più sicuro, trasparente e equo, in vista delle elezioni europee di giugno.
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Scritto da:
Giampiero Lascaro
- Pubblicato il: Febbraio 21, 2024