La web economy frena, i grandi player dell’high tech costretti a fare i conti con l’incertezza macroeconomica attuale ed a bloccare le assunzioni in molti settori. Dopo Meta, Google ed Apple anche Amazon ragiona sui costi.
Tempi duri: Amazon corre ai ripari.
Amazon prende fiato e ferma le assunzioni.
Dopo decenni di crescita il settore dell’high tech subisce la prima battuta d’arresto, colpa dell’incerto contesto economico che si sta profilando all’orizzonte e che frena gli investimenti nel settore.
La guerra in Russia, l’aumento dei costi energetici e la recessione sempre più incombente hanno portato le società più importanti a tutelarsi riducendo i costi ed il personale.
Stando ad un rapporto del New York Times, Amazon, il colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos avrebbe bloccato tutte le assunzioni sia nelle attività di vendita al dettaglio fisica ed online, sia nelle posizioni tecnologiche e logistiche.
Amazon comunque non è la sola azienda a rivalutare i piani per le assunzioni a causa dei timori per la situazione economica attuale.
Prima di Amazon anche Meta, la società che comprende Facebook, Instagram e Whatsapp, aveva già fatto sapere tramite il CEO Mark Zuckerberg che avrebbe congelato le assunzioni e tagliato le spese ristrutturando i propri team di lavoro.
Stessa sorte per Google, Apple e Twitter che hanno annunciato di sospendere temporaneamente tutte le loro assunzioni per evitare forti perdite economiche.
Ma la paura non blocca solo il settore tecnologico, sempre secondo il New York Times, anche Walmart, la grande multinazionale statunitense proprietaria della omonima catena di negozi al dettaglio, assumerà meno lavoratori a ore per la stagione dello shopping natalizio.
FedEx, competitor di Amazon per la consegna dei pacchi ai clienti, ha affermato il mese scorso che stava bloccando le assunzioni, chiudendo negozi e fermando i propri aerei perché la domanda era minore rispetto alle aspettative.
E Amazon dopo il boom della pandemia deve fare i conti con la decrescita attuale e le troppe assunzioni fatte.
Amazon: il blocco delle assunzioni nel settore vendita.
Come già detto, Amazon ha deciso di congelare le assunzioni aziendali nel settore della vendita al dettaglio per il resto dell’anno.
Nel documento interno citato dal New York Times, il colosso del commercio elettronico avrebbe incaricato i suoi reclutatori di chiudere tutte le posizioni per la vendita al dettaglio, lasciando aperte quelle per il settore del cloud computing che continua ad essere in attivo necessitando di forza lavoro.
È proprio il portavoce di Amazon, Brad Glasser a dichiarare in una nota che l’azienda continua ad avere molti ruoli aperti in altri settori “Abbiamo molte attività diverse in varie fasi dell’evoluzione e prevediamo di continuare ad adeguare le nostre strategie di assunzione in ciascuna di queste attività in vari momenti”, una di queste sembra proprio essere la divisione del cloud computing ancora molto redditizia.
Lo stato di salute di Amazon nel dettaglio.
Il settore della vendita al dettaglio ha registrato durante la pandemia Covid una crescita vertiginosa, gli utenti infatti acquistavano molto più online che negli store fisici a causa delle restrizioni sugli acquisti e al tempo passato in casa.
All’inizio del 2022 invece la spesa negli e-commerce ha iniziato a decelerare, tanto che Amazon nel primo trimestre si è portato a casa il tasso di crescita più lento dal 2001 e per la prima volta dal 2015 ha chiuso lo stesso trimestre in perdita di 3,8 miliardi di dollari.
Per questi motivi il CEO Amazon Andy Jassy ha assicurato gli investitori che sta lavorando per tornare ad un “sano livello di redditività” dopo il calo nelle vendite al dettaglio e l’aumento dei costi che hanno indebolito i guadagni di Amazon.
In questi mesi Amazon ha annullato il lancio di nuove strutture e ritardando l’apertura di nuovi edifici, Bloomberg inoltre riferisce che l’azienda ha chiuso quasi tutti i suoi call center statunitensi per risparmiare sulle spese degli immobili.
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Scritto da:
Irene
- Pubblicato il: Novembre 8, 2022