Anche il mercato agroalimentare si stà calando sempre di più nel panorama digitale e, tra tutte le realtà al momento presenti, spicca una rivoluzione chiamata Crowdfarming. Questa innovativa piattaforma, ideata da una società spagnola e ora diffusa in tutta Europa, sta cambiando il modo in cui concepiamo la spesa quotidiana. Il suo obiettivo è chiaro: stabilire un legame diretto e trasparente tra produttori e consumatori.
Come funziona
Il concetto alla base del crowdfarming è una vera e propria estensione del ben noto crowdfunding. Infatti, mentre quest’ultimo coinvolge la comunità online per sostenere progetti creativi, il crowdfarming mette in contatto diretto i produttori agricoli con i consumatori. La piattaforma offre agli agricoltori di tutta Europa, l’opportunità di presentare i propri progetti, dai campi di zucche austriache agli uliveti italiani, consentendo ai consumatori di contribuire finanziariamente, ad esempio, tramite l’adozione di uno o più alberi; in cambio, i sostenitori ricevono direttamente a casa loro i prodotti alimentari di alta qualità, garantiti dal produttore stesso. Il legame che viene a nascere in questo modo, va ben oltre un semplice atto di acquisto: è una collaborazione basata sulla fiducia reciproca e sulla valorizzazione della filiera agroalimentare.
Il processo di adozione è semplice e trasparente, consentendo ai consumatori di selezionare quantità e modalità di consegna in modo personalizzato.
Adottare i prodotti per un bene reciproco
Il cuore del crowdfarming risiede, come abbiamo visto, nell’adozione di progetti agricoli e nella connessione tra consumatori e produttori. Questa pratica va ben oltre il semplice atto di acquisto: è un’opportunità di sostenere direttamente i piccoli e medi produttori. Durante un periodo di incertezza economica come quello causato dalla pandemia, in particolare, il crowdfarming ha dimostrato di essere una soluzione vitale per le realtà agricole in difficoltà. Le adozioni a distanza, hanno dato ai produttori la possibilità di continuare a prosperare, offrendo ai consumatori un’esperienza di spesa unica e appagante.
L’esempio della Bio Agrumi Monasteri è illuminante. La loro proposta di adozione di alberi di agrumi biologici non solo offre agli appassionati di benessere un accesso diretto a prodotti di alta qualità, ma contribuisce anche alla valorizzazione del territorio rurale di Siracusa. Questo modello di collaborazione reciproca è una testimonianza della potenza del crowdfarming nel promuovere non solo la qualità dei prodotti, ma anche la sostenibilità economica e ambientale.
Un'idea in linea ed ecosostenibile
Il crowdfarming non è solo una rivoluzione nel modo di fare la spesa, ma anche un’innovazione che si allinea perfettamente con i principi dell’ecosostenibilità. Questa pratica promuove una filiera agroalimentare che si basa sulla trasparenza, sull’etica e sull’impatto positivo sul territorio. Oltre a garantire prodotti di alta qualità, il crowdfarming contribuisce a generare occupazione nelle zone rurali e a sostenere le comunità agricole locali.
In un momento in cui la consapevolezza ambientale è al centro delle nostre preoccupazioni, il crowdfarming rappresenta un passo avanti verso un consumo più responsabile e consapevole. Ogni adozione, ogni acquisto attraverso questa piattaforma, è un piccolo contributo a una filiera agroalimentare sostenibile e all’empowerment delle comunità rurali.
In conclusione, il crowdfarming è molto più di una piattaforma di e-commerce. È una testimonianza della potenza della collaborazione tra produttori e consumatori, basata sulla fiducia, sull’etica e sull’eco-sostenibilità. Attraverso questa pratica, non solo acquistiamo prodotti di alta qualità, ma diventiamo parte di una rivoluzione che trasforma il modo in cui concepiamo la spesa quotidiana.
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Scritto da:
Alessandro Fontana
- Pubblicato il: Ottobre 23, 2023