Recentemente, l’Italia ha mostrato l’intenzione di sganciarsi dal memorandum di intesa sulla Via della Seta, un accordo firmato nel 2019 che aveva stabilito una partnership tra l’Italia e la Cina. Questo cambio di rotta ha suscitato diverse reazioni e speculazioni sulle implicazioni economiche che potrebbe comportare.
La Decisione di Abbandonare la Via della Seta
Il governo italiano, guidato dal Ministro degli Esteri Tajani, sembra intenzionato a uscire dall’accordo sulla Via della Seta. Questo è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui le pressioni degli Stati Uniti e preoccupazioni legate alla Russia, che è sempre più coinvolta nella Belt and Road Initiative cinese. Tuttavia, l’elemento chiave di questa mossa sembra essere la volontà di ridurre il coinvolgimento italiano in accordi politici con la Cina, concentrandosi invece su rapporti commerciali più tradizionali.
L'Interscambio Commerciale tra Italia e Cina
Nell’incontro a Pechino si è detto che il memorandum non ha dato i risultati sperati; il ministro del Commercio cinese ha parlato di export italiano in crescita. verso la Cina, ma è nei fatti che la bilancia commerciale con la Cina è peggiorata: le importazioni italiane sono cresciute di più delle esportazioni. La verità vera è che tutto questo con la Via della Seta c’entra ben poco, perché il nostro trend è simile a quello di altri Paesi europei avanzati, come Francia e Germania, che della Via della Seta non fanno parte. L’Italia è attualmente in una posizione di svantaggio nell’interscambio commerciale con la Cina. Pechino sa che questo dato è tutto a suo favore: l’Italia importa molti più prodotti di quanti ne esporta, il che fa guardare al futuro con una certa tranquillità riguardo alle possibili ritorsioni cinesi in caso di sganciamento dall’accordo sulla Via della Seta. Si è prodotto un sistema commerciale che va a loro vantaggio; e mantenerlo è nel loro interesse. Se reagissero in maniera forte, mettendo dazi sui prodotti italiani, anche noi lo faremmo sui prodotti cinesi: Pechino avrebbe tutto da perdere in questa guerra commerciale. Le minacce di ritorsione sono un tipico metodo cinese: verosimilmente il loro comportamento sarà diverso.
Le Clausole Politiche dell'Accordo
Una delle principali ragioni per il desiderio dell’Italia di abbandonare l’accordo è la presenza di clausole politiche. Queste clausole comprendono l’impegno a diffondere contenuti graditi alla Cina attraverso i media italiani, come documentari e comunicati stampa. Inoltre, ci sono preoccupazioni sulla cooperazione universitaria che potrebbe essere influenzata da questa partnership. Queste clausole politiche sembrano non essere in linea con gli interessi dell’Italia e dei suoi alleati.
Il Futuro delle Relazioni Italia-Cina
Mentre l’Italia cerca di sganciarsi dalla Via della Seta, il governo sta cercando una soluzione che possa soddisfare sia le preoccupazioni degli Stati Uniti che quelle delle industrie italiane. L’obiettivo sembra essere quello di stabilire un partenariato strategico che riguardi esclusivamente relazioni commerciali con la Cina. Questo permetterebbe all’Italia di evitare clausole politiche indesiderate mentre mantiene i legami economici con la Cina.
Conclusioni
L’Italia sta cercando di ridefinire la sua relazione con la Cina, abbandonando un accordo che contiene clausole politiche collaterali. Tuttavia, le implicazioni economiche di questa mossa rimangono incerte, e molto dipenderà dalla reazione della Cina e dal successo del governo italiano nel negoziare un nuovo partenariato commerciale. La via da percorrere per l’Italia sembra essere quella stretta che necessita di grande abilità diplomatica al fine di mantenere relazioni economiche solide con la Cina evitando intromissioni politiche indesiderate.
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Scritto da:
Giampiero Lascaro
- Pubblicato il: Settembre 11, 2023